Dialogo con le fondatrici della libreria che prende forma nello spazio social

Illicit Bookshop è un bookshop online nato esclusivamente tramite Instagram. Proponendo una selezione unica di rarità e prime edizioni, le fondatrici hanno creato nell’arco di un solo anno un bellissimo archivio di titoli preziosi che vanno a coprire una serie di tematiche e correnti letterarie specifiche. Spaziando dal cyberpunk agli studi di genere fino alle riviste controculturali italiane, l’archivio di Illicit è un ottimo esempio della necessità di un’attività di selezione all’interno di un panorama culturale saturo e nel contesto mediale infodemico contemporaneo. 

Il lavoro di ricerca di Illicit Bookshop diventa una vera e propria attività di filtro della cultura, avendo al centro l’oggetto più nobile e noto per la trasmissione di essa: il libro. 

William Burroghs, Kathy Acker, Simone Weil, ma anche Coupland, Gibson e Guattari fino a riviste come Frigidaire e Sight and Sound, titoli e contenuti di qualità vengono accompagnati da edizioni che sono delle vere e proprie chicche, rarità da mercatino raccolte accuratamente e a portata di feed. 

Ho avuto l’occasione di dialogare con le fondatrici del progetto, per farmi raccontare le intenzioni e la storia di Illicit. 

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Com’è nato Illicit Bookshop?

Illicit Bookshop è stato creato da noi, Costanza Candeloro e Francesca Ciccone, circa un anno fa. Il progetto nasce dalla volontà di creare un catalogo che sia-  non solo acquistabile – ma anche consultabile, dal quale poter ottenere informazioni sull’esistenza di certe specifiche edizioni indipendentemente dal meccanismo di compra-vendita. Abbiamo pensato di farlo in maniera informale, utilizzando il nostro account IG anche come un archivio – catalogo.

Il creare un bookshop indipendente tramite Instagram è unidea innovativa, o quantomeno poco percorsa. Da un lato, porta avanti una modalità di vendita tramite libreria itinerante, forma già nota in tempi analogici, e dallaltro la integra con le possibilità date dalle piattaforme digitali. Che prospettive ci sono per un modello del genere allinterno del settore secondo voi?

Di Instagram o piattaforme simili ci interessa la possibilità di soggettivazione dei processi. Per noi era importante poter creare una dinamica di scambio o micro economia intorno a elementi che riguardano le nostre soggettività. Senza doverci in nessuna maniera però confrontare con un’eventuale mercato o commercio. In questo senso pensiamo che le prospettive non potranno essere altro che personali e legate ad un principio di urgenza.

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Credits: Michele Zanotti

La selezione che proponete è molto curata, e va a toccare tutte una serie di tematiche e correnti letterarie specifiche tramite titoli del passato più o meno noti, alcuni grandi classici e altre piccole gemme da far riscoprire. Nella bio descrivete il progetto con Rarities and Radicalism”. Che cosa intendete con radicalità? È possibile che tramite un bookshop si possa creare una proposta culturale specifica partendo da questo concetto? 

La radicalità per noi non è un campo di indagine totale, ma comprende i meccanismi interpretativi, culturali o letterari in cui noi crediamo o che pensiamo essere una forma reale di pensiero critico. Ci interessava capire come strumenti fondamentali per approcciare la realtà,  nei suoi risvolti più complessi, invece di essere alla portata di chiunque, finiscono tra le “rarità”, tra gli oggetti – in questo caso libri – difficili da reperire. 

Ci sono dei titoli all’interno della vostra raccolta a cui siete particolarmente legate?

Un po’ tutti.

Sempre nella vostra bio è presente il link per il download del pdf del testo di Brian Martin Information Liberation” che pone la questione dellinformazione come struttura di potere. È interessante il fatto che lo abbiate messo nella bio come se fosse una sorta di manifesto a cui vi rifate, dando una connotazione quasi politica al progetto. Era questa lintenzione?

Diciamo che se questo è successo ci fa piacere, l’intenzione principale però era quella di condividere quel contenuto il più possibile. Il libro era in vendita su Illicit, ma perché non condividere anche la versione in free download siccome è la circolazione che ci interessa? 

Quale direzione vorreste dare a Illicit Bookshop in futuro? 

Occupare spazi fisici.

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Credits: Michele Zanotti