Non sempre un concetto necessita di infinite declinazioni e forme marziane per essere futurista.

Lauren Perrin, nata a Biarritz, francese di nascita ma londinese di adozione, ha mosso i primi passi studiando menswear a Parigi per poi formare la sua fashion identity nell’ambito editoriale, lavorando per Dazed e AnOther Magazine come stylist. Il suo profilo artistico si evolve e nel 2020 lancia la sua prima collezione di collant e guanti, sancendo il debutto come designer indipendente.

Nel caso di Lauren Perrin, la semplicità è il principale ingrediente della sua visione avant-garde. Semplicità nella selezione, in quanto il brand propone sostanzialmente due soli items: collant e guanti. Stessa semplicità nella mission produttiva: i prodotti sono interamente made in UK nel laboratorio di Lauren, il che ne determina la sostenibilità e il numero limitato. 

Semplicità nell’identità del brand: la designer, infatti, conserva gelosamente la sua indipendenza, dedicando particolare attenzione all’handmade e all’ecologia. Infine, semplice è la scelta dei materiali, poiché la quasi totalità di calze e guanti sono confezionati utilizzando un jersey spesso e ultra elastico. Una garanzia di comfort d’uso e resistenza.

Il concept, però, è tutt’altro che semplice. Il prodotto finito ha una certa allure aliena che, pur traendo palese ispirazione dal passato, esprime una forte componente sperimentale ed appare fortemente avveniristico.
La selezione contempla stampe optical geometriche anni ’70, applicazioni di bottoni vintage, pins e specchi, tinture tie dye simil-etniche, fino ad arrivare a pezzi in tulle, raso e pizzo dal vago riferimento vittoriano. Si attraversano fusioni inattese tra citazioni e riferimenti che creano inaspettatamente un’equilibrata mescolanza di stili incapace di stonare.

Scegliere i collant come main piece è una scelta coraggiosa, non banale, in particolare se l’idea è quella di conferire loro un nuovo potere artistico. Strettamente legati alla cultura fashion, i collant sono stati già in passato un turning point nell’abbigliamento femminile a partire dagli anni ’60. Al giorno d’oggi sono un elemento economico e globalmente diffuso, un semplice oggetto funzionale dall’irrisoria connotazione estetica.

I guanti da sera in jersey sono già di per sé una rivisitazione di un accessorio dalle origini antiche. La designer li rende una seconda pelle che aderisce alle braccia per creare un effetto più vicino al bodypaint e al tatuaggio che al clothing. E’ certo che le creazioni di Lauren Perrin godono di autonoma forza comunicativa, ma sono soprattutto un pezzo forte di styling. Senza dubbio sono capaci di stravolgere un look su più livelli, soprattutto grazie alla logica matching tra guanti e calze.

Non solo l’estetica è lungimirante, il brand guarda avanti e si colloca anche sul tema dell’ecologia: oltre alla presa di posizione sul consumismo con una scelta di produzione handmade e limitata, il sito riserva una sezione dove illustra le caratteristiche del packaging eco-friendly studiato per essere completamente biodegradabile.

L’identità creativa di Lauren Perrin si espone con approccio rivoluzionario rispetto a tutti i vecchi meccanismi del sistema moda, combattendoli pacificamente ma con coraggio. Dresscode? Rigorosamente in collant.