Un giorno questo mondo sembrava un posto sicuro e tranquillo, ma in realtà non lo era. Qualcuno ha fatto scattare un allarme o qualcosa del genere.
Questa è un’uscita d’emergenza.
Fire Escape è una selezione musicale delle ultime uscite mensili by Acre.
Abbiamo fatto scattare l’allarme, ora puoi uscire di qui.
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Floating Points, Pharoah Sanders, London Symphony Orchestra – Promises (Luaka Bop)

Ultima fatica del deejay e compositore britannico Sam Shepherd, noto ai più come Floating Points, che vede una collaborazione con il leggendario sassofonista statunitense Pharoah Sanders, il tutto architettato insieme alla London Symphony Orchestra. Quello che ne esce è un album breve ma intenso, costruito tutto sullo stesso tema che si sviluppa nell’arco di quarantasei minuti dentro nove diversi Movement. Imperdibile per gli amanti del jazz, è un album che culla l’ascoltatore per tutta la sua durata, e necessita un ascolto attento e meditativo.

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Reece Cox – Emotion 1 (Kulør)

La Kulør è una di quelle etichette che, dalla sua nascita nel 2018, uscita dopo uscita, sta costruendo un percorso solido e unitario ponendosi come punto di riferimento per la techno e la musica elettronica ballabile contemporanea. Testa dell’etichetta è la bravissima deejay di Copenaghen Courtesy, che, a partire dalla prima raccolta, ha messo insieme artisti-chiave della pulsante scena elettronica della capitale danese, creando un’ottima mappa per addentrarsi all’interno di essa. Questa ultima uscita segna il numero 8 del catalogo della label, e conferma pienamente quanto detto.

Firmata Reece Cox, sono cinque diverse tracce di cui quattro remix della prima Emotion 1 che dà il titolo all’EP, un’orchestra trance che viene sviluppata magnificamente dagli altri artisti: Ibon, nome già noto agli ascoltatori più affezionati della label, ci porta dentro nove minuti di cassa dritta, epica e sognante; il remix di Parris è quello che dà il tocco electro, mentre il britannico Call Super modula il tutto egregiamente con il suo stile personale. Il remix di upsammy è perfetto come chiusura, dando l’interpretazione più dolce della traccia principale. Ciò che stupisce di più di questa uscita è la capacità degli artisti di creare diversi remix della stessa traccia facendoli suonare sempre in un modo originale e mai scontato, senza stancare o annoiare minimamente. Consigliatissimo.

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Vegyn – Like a Good Old Friend (PLZ Make It Ruins)

Vegyn, al secolo Joe Thornalley, tira fuori il suo nuovo EP puntualissimo per queste prime giornate primaverili. Produttore, graphic designer e deejay, boss dell’etichetta PLZ Make It Ruins, l’artista britannico è noto per essere uno dei più stretti collaboratori di Frank Ocean, avendo collaborato in veste di produttore al fondamentale album Blonde. Pur mantenendo i suoi classici tratti glitch, questa uscita vede una virata in chiave house del suo sound tipico, aggiungendo emotività, diventando a tratti malinconico e un po’ nostalgico, ma mantenendo comunque una buona base di spensieratezza. Nel complesso si tratta di un ascolto molto scorrevole, siamo lontani dalla megalomania di Text While Driving If You Want to Meet God (il suo mega-mixtape del 2019 composto da ben settantuno tracce).

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Donato Dozzy & Daniele Di Gregorio – Buchla & Marimba (Maga Circe Musica)

Il maestro Donato Dozzy torna a stimolare le nostre orecchie e la nostra mente con questa uscita che inaugura la sua nuova label Maga Circe Musica. Il titolo è esplicativo di ciò che ci viene presentato all’interno del disco: un inedito dialogo tra il leggendario synth analogico americano Buchla e lo strumento a percussione di origine africana. Questi due strumenti vengono maneggiati sapientemente da Dozzy insieme a Daniele Di Gregorio, vibrafonista e utilizzatore esperto, per l’appunto, del Marimba. Quello che ne esce è un’elegante costruzione divisa in sei parti a metà tra elettronica minimalista e musica meditativa. Inaugurazione di classe per un etichetta la cui nascita non può che farci piacere, e di cui non vediamo l’ora di ascoltare le prossime uscite.

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Ecco2k – PXE (Year 0001)

Ecco2k, all’anagrafe Zak Arogundade, è l’enigmatico co-fondatore del collettivo svedese cloud rap Drain Gang , composto insieme a Bladee, Thaiboy Digital e i produttori Whitearmor e Yung Sherman. Dopo il suo album di debutto del 2019 E, ritorna con un EP a sorpresa in cui assume il ruolo contemporaneamente di cantante e produttore. Tutto l’album è accompagnato e completato da un racconto audiovisivo illustrato da Freddie Carasco, in cui i testi assumono la forma di un dialogo tra i personaggi fittizi Ecco e Echo. Con una costruzione lirica decisamente introspettiva, la musica di Ecco2k potrebbe essere descritta come un mix spontaneo di hyper-pop, cloud/emo-rap e pop-punk digitalizzato in HD, il tutto in solo cinque tracce per la durata complessiva di dieci minuti scarsi.

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Moken – No Prisoners (SOIL)

Nuova uscita sulla label spagnola SOIL per il trio milanese Moken di cui vi abbiamo già parlato in occasione dell’uscita di questo EP. Accompagnato dal master di Thomas P. Heckmann, il loro sound crudo viene distribuito su quattro tracce che se messe sull’impianto giusto non fanno prigionieri. Darkwave e EBM allo stato puro, accompagnate da vocal tormentati di cui si sentono gli echi dei Nitzer Ebb e i British Murder Boys. Musica senza compromessi dal potenziale liberatorio per questi tempi incerti. Da maneggiare con cura.

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ZULI – All Caps (UIQ)

Ennesimo colpo andato a segno per il produttore egiziano ZULI, che torna sull’etichetta di Lee Gamble UIQ con un EP corrosivo e instabile come tutto il suo sound. La sua è un’elettronica molto dura, e lo è in particolare in questa ultima uscita. Ciononostante, non si accontenta di percorrere strade facili, ma cuce con grande abilità dei breaks che vanno in diverse direzioni: da una drum’n’bass/jungle selvaggia, passando dalla techno fino a sonorità trap, inserendo addirittura un inaspettata strofa rap in arabo in Where Do You Go. Un EP che di questi tempi ci ricorda quanta energia si può scatenare su un dancefloor.

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Andy Stott – The Beginning (Modern Love) 

L’uscita che ha fatto scaldare questo 2021 è stata sicuramente questa. Si tratta del primo singolo che anticipa il nuovo album ‘Never the Right Time’, annunciato dallo stesso Andy Stott e in arrivo il 16 Aprile. Un ritorno attesissimo sin dagli inizi del 2020 quando, secondo un comunicato stampa, era quasi pronta l’uscita il disco.
Così ‘The Beginning’ segna l’inizio di un nuovo capitolo, andando incontro ad un’evoluzione rispetto ai lavori precedenti: ascoltando il singolo percepiamo qualcosa di desolato, malinconico, provocatorio ma allo stesso tempo delicato. E’ una traccia da club che si confonde con la voce di Alison Skidmore, collaboratrice del producer, innescando un sound che Stott ha definito come “umano in tutta la sua goffa asimmetria”.

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ENNY – Same Old (FAMM)

Nata a Londra, la giovane cantante/rapper ENNY (aka Enitan Adepitan) non smette di far parlare di sé e ci regala quest’ultima uscita sulla scia della recente collaborazione con Jorja Smith. “Same Old” è una riflessione sui risultati della gentrificazione e della Brexit (“Fuck you and your gentrification”), sui social media e sulle lotte quotidiane che ognuno di noi si trova ad affrontare. Mascherato dietro un ritmo jazz e solare, il brano mette in risalto tutto ciò che è unico nella giovane artista intransigente. Altrove, la rapper britannica esplora il dolore di un amore non corrisposto e la banale ripetitività dei suoi interessi amorosi, il tutto espresso in un fluido flusso poetico.

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Jelani Blackman – Gone Freestyle (18 Records/eOne Music UK)

Dopo aver ottenuto un significativo seguito lo scorso anno con i suoi singoli “Tricky”, “Hello” e “Foolish”, Jelani Blackman ha dato il via al 2021 con un freestyle ardente per le sessioni di riscaldamento di SBTV.
‘Gone (SBTV Freestyle)’ vede Jelani sfogare, in un flow senza precedenti, le sue frustrazioni per il blocco in Inghilterra e la gestione della pandemia da parte del governo. Il suo è un sound fortemente influenzato dall’ R&B e soul, devia gli stereotipi, mescolando il duro con il morbido, il buio con la luce; è sicuramente una delle voci più versatili e distintive della scena britannica del momento.

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